VIAREGGIO. Partiamo dalla fine: “Io voglio restare al Cgc, ma non dipende da me. La decisione spetta al presidente Palagi”. Le parole di Massimo Mariotti pochi minuti dopo l’eliminazione della sua squadra non sono quelle di un allenatore convinto di fare le valigie per chissà quale altra destinazione. La sconfitta col Bassano per lui non rappresenta la fine di un ciclo. Almeno non il suo.
Era consapevole che prendersi la semifinale non sarebbe stato così scontato come molti credevano. Conosceva il potenziale a sua disposizione, i pregi ed i difetti di un gruppo che ha lottato sino all’ultimo, con qualche limite: “Non nutro particolare rammarico, perché non ho scoperto stasera di non poter contare su un cambio in più. D’altronde per competere a certi livelli sono soldi ed investimenti. Noi abbiamo spremuto il limone al massimo, ma stasera di succo non ne era rimasto più. Dispiace perché ci tenevamo a disputare il derby col Forte”.
Non rimprovera niente a sé e ai suoi ragazzi “che hanno dato tutto”. Plaude il pubblico per il sostegno e per il lungo applauso al termine della gara col Bassano e lascia aperta la possibilità di una sua permanenza a Viareggio: “In quattro anni credo di essermi conquistato l’affetto e la stima dei tifosi, non soltanto per i trofei vinti o le finali raggiunte. Ho sempre mostrato dedizione ed attaccamento verso questi colori e questa società. Mi spiacerebbe molto andar via. Ho un solo rimpianto: quello di non aver conquistato lo scudetto nel 2012. Quest’anno, comunque, abbiamo giocato tante belle partite, vinto una supercoppa e perso una finale di Coppa Italia”.
Riguardo alla partita col Bassano per Mariotti “gli episodi hanno fatto la differenza in un contesto di grande equilibrio. Gol come quello del 4-3 nell’hockey ci possono stare e bisogna prendere atto che l’eliminazione è arrivata contro una delle favorite per lo scudetto”.
Sul futuro il tecnico non si sbilancia, ma mette le cose in chiaro: “Palagi è una persona molto intelligente, sa cosa fare per il bene della società. Io non mi sento assolutamente un allenatore finito, ritengo di poter dare ancora molto all’hockey. Tutti devono rendersi conto che le leggi della natura si applicano anche nello sport”. A buon intenditore…
